Se anche tu fossi, ai tuoi occhi, pari a un nulla, il tuo ruolo e il tuo compito fanno di te spettatore sagace ed acuto osservatore del maestoso universo con tutte le sue creature. Tu sei la lingua che parla in nome di tutte queste sapienti creature, tu sei l’accorto lettore e l’attento studioso di questo libro dell’universo. Tu sei lo stimato pensatore, l’esperto maestro, il riverito architetto di
tutti questi esseri che devoti si prosternano e cantano le lodi di Dio.
Sì, o uomo, se prendiamo l’aspetto corporale e l’istinto animale, tu non sei che una piccola e misera parte, una povera creatura, un debole animale smarrito tra le onde mugghianti di questi esseri viventi che si accalcano l’uno sull’altro. Ma se esaminiamo l’aspetto della tua umanità completa, allevata nell’alveo dell’Islam, illuminata dalla luce della fede, rischiarata dall’amore divino, allora tu sei riverito potente, provvisto di rango elevato, onorato. Allora ben puoi dire: “Il mio Signore Clemente ha fatto per me di questa vita terrena rifugio e dimora, vi ha posto il sole e la luna a lume, vi ha posto la primavera come vivace mazzo di rose, l’estate come mensa ricca di grazie, vi ha posto gli animali come docili servitori e piante e verzura ad ornamento che possa rallegrare la mia casa”.
Dal Libro “Fede e Perfezionamento dell’Uomo”