
Said Nursi
Profilo Biografico
L’Autore, Said Nursi, nasce nel 1877, il 1294 secondo il calendario musulmano, nel villaggio di Nurs, governatorato di Bitlis, in Anatolia orientale.
Nel 1923 Said Nursi si reca a Van, ritirandosi per due anni in isolamento sul monte Erek, dedicandosi alla meditazione e agli atti di devozione religiosa. Nonostante ciò, non riusce a salvarsi dai tizzoni delle fazioni e delle sommosse e viene quindi esiliato, insieme a molti altri, a Burdur, nell’Anatolia sudoccidentale. In seguito è nuovamente esiliato, questa volta da solo, nella remota località di Barla, dove giunge nell’inverno del 1926. I nemici della fede pensavano infatti che relegandolo in punizione lì a Barla, sarebbe svanito il ricordo di lui e sarebbe caduto nell’oblio, si sarebbe così prosciugata questa rigogliosa fonte spirituale.
Ma ecco che Iddio, gloria a Lui, Egli è l’Altissimo, si mostra invece gentile e munifico con i Suoi servi, colmandoli della Sua grazia. Barla diventa così il centro sublime da cui si irradiano i raggi della luce del Santo Corano, poiché è qui che il Maestro Nursi compone la maggior parte delle sue Epistole di Luce, e copiose fluiscono queste Epistole attraverso la via della trasmissione manoscritta, sino a diffondersi nei più remoti angoli della Turchia, mentre il Maestro viene condotto in esilio da un luogo all’altro e trascinato in numerose carceri e prigioni per un intero quarto di secolo. Sennonché ecco che Iddio invia chi si fa carico di ricopiarle a mano e di diffondere quest’illuminazione, sino a risvegliare lo spirito di fede ormai languente, basandosi su principi logici e scientifici, accompagnati da chiara eloquenza, cosa questa che permette di essere comprensibile ed accessibile a tutti, ed essere al contempo arricchimento per i sapienti.
Il Maestro Nursi prosegue sino al 1950 nella sua stesura delle Epistole di Luce, che assommano a più di centotrenta, e che, sotto il titolo di Epistole di Luce: Opera Omnia, constano di quattro raccolte principali: Discorsi, Scrìtti, Splendori, Raggi. A queste si aggiungono altre raccolte la cui stampa non fu possibile realizzare se non dopo il 1954, stampa a cui il Maestro soleva sovrintendere di persona.
Il passo che qui segue contribuirà indubbiamente a far luce su quello che è lo stile delle Epistole di Luce, stile che ben si distingue da quello di altre opere tese a esporre i concetti dell’Islam e a consolidare i pilastri della fede:
La conoscenza di Dio che scaturisce da prove teologiche non è conoscenza perfetta e non procura a! cuore serenità, là dove quella conoscenza che proviene dalla via miracolosa del Santo Corano rende la conoscenza completa e procura a! cuore serenità totale. Chiediamo a Dio, Altissimo e Onnipotente, di fare di ognuna delle parti delle Epistole di Luce una lampada da cui si irradi la Via retta e luminosa che conduce a! Santo Corano. Così come la conoscenza di Dio che scaturisce da prove teologiche appare carente e limitata, parimenti la conoscenza che origina dalla via de! sufismo è altrettanto carente e monca, se confrontata con la conoscenza che scaturisce direttamente dal Santo Corano, attraverso il “lascito dei Profeti”. Di questo ci siamo occupati anche in altri passi dei Discorsi, col fine di chiarire le discrepanze tra coloro che improntano il loro agire traendo ispirazione dal Santo Corano e coloro che invece si conformano ai sapienti della teologia speculativa. Eccone uno: ‘per raggiungere l’acqua, ve chi si avvale di condutture che partendo da un luogo lontano perforino le pendici dei monti. Altri trovano l’acqua ovunque perforino il terreno, ovunque si trovino. Nel primo caso si percone la via più lunga ed impervia, e t’acqua è soggetta a intermittenza ed aridità … e questo è il sentiero dei teologi speculativi, che provano la necessità dell’esistenza attraverso una sequela infinita di cause. Quanto al metodo del Corano Sapiente, trova l’acqua dovunque pratichi un foro, in ogni luogo. Ogni versetto del Santo Corano è come la verga di Mosè, che fa scaturire l’acqua ad ogni suo colpo. Ogni cosa ha un Segno che comprova che Egli è Uno. Non basta la sola scienza a dare come risultato la fede, poiché l’uomo partecipa di numerose componenti sottili, che a loro volta partecipano, ognuna secondo la sua sorte, della fede. Così come il cibo, una volta ingerito, si fraziona e si diffonde in tutte le membra del corpo attraverso le vene, così è per le questioni di fede che giungono attraverso la via della scienza. Una volta raggiunto l’intelletto e la mente, ogni componente sottile del corpo umano – spirito, cuore, intimo, anima… – ne prende e ne succhia secondo il suo livello e rango. E se una di queste componenti sottili perde il suo necessario alimento, allora la conoscenza è insufficiente e monca, e quella componente continua a soffrire per la privazione
Il Maestro Bediuzzaman Said Nursi rispose alla chiamata del Suo Munifico Signore il 25 del sacro mese di ramadan del 1379, corrispondente al 23 marzo 1960. Lo accolga Iddio nelle vaste distese del Suo Paradiso, e lo avvolga nell’ampio manto della Sua Misericordia.